La Federazione si propone come soggetto attivo per favorire la rilevazione dei bisogni, l’allocazione delle risorse, la verifica dei risultati, da concertare con il Servizio Pubblico nel pieno rispetto del principio di sussidiarietà.

La FICT oggi intende riaffermare che:

• al centro dell’intervento educativo è la persona con i suoi bisogni e non la sostanza

• l’unicità della persona è valore spirituale fondante “l’alterità”

• l’auto-mutuo-aiuto è imprescindibile in ogni intervento educativo, assistenziale e relazionale

• drogarsi non è un diritto: ne consegue la chiara contrarietà ad ogni forma di legalizzazione e/o liberalizzazione di sostanze stupefacenti

• nessuno è irrecuperabile

• siamo contrari ad una visione ideologica del problema delle dipendenze.

Pertanto, la FICT ritiene necessario:

1. Continuare nell’impegno comune per affermare il principio di sussidiarietà nelle politiche di welfare che comporta una ridefinizione del ruolo dei servizi pubblici e del privato-sociale.

2. Ottenere, in tempi brevi l’adeguamento alla legislazione nazionale ed al recepimento degli Atti d’Intesa da parte delle Regioni ancora inadempienti in particolare in merito a:

  • Passaggio delle Comunità Terapeutiche da Enti ausiliari a Enti accreditati, istituendo un Albo specifico.
  • Pari dignità tra pubblico e privato, evitando competizioni inutili, nel rispetto delle proprie specificità e competenze con una programmazione condivisa a livello aziendale sia delle linee di sviluppo dei servizi che delle pratiche di valutazione degli stessi.

3. Verificare e ridefinire le politiche di riduzione del danno e dei trattamenti farmacologici sostitutivi, finalizzate all’affermazione del primato del fine sul mezzo; è necessario evitare che tali strategie da strumento di contatto diventino finalità dell’intervento.

4. Progettare nuove strategie di aggancio in relazione ai nuovi stili di consumo e al sostegno alle famiglie coinvolte in questo fenomeno, usufruendo, in modo diverso, delle opportunità offerte degli art. 75 e 121 del D.P.R. 309/90 e art. 186 e 187 del codice della strada.

5. Affermare e rafforzare, in linea con l’evoluzione normativa recente, il ricorso alle misure alternative alla detenzione per le condanne inflitte a persone con problemi di droga e alcool condannate per reati comuni ma connessi alla dipendenza da sostanze, favorendo in tal modo il processo di inclusione sociale voluto dalla legge. Partecipare ai progetti di “messa alla prova” previsti in fase di sospensione del procedimento per persone con problemi di dipendenza da sostanze favorendo, in tal modo il processo di inclusione sociale voluto dalla legge.

6. Attivare una politica di sostegno alle famiglie in difficoltà e in generale fornire strumenti di ascolto, accompagnamento e consulenza, allo scopo di prevenire comportamenti a rischio e promuovere il benessere.

7. Rinforzare il Dipartimento Nazionale, in linea con gli altri maggiori Paesi europei, per dotarsi di un organismo di coordinamento, indirizzo e governo del settore, indispensabile per condurre ad una unità politica coerente e incisiva. Non si tratta di (ri)centralizzare ciò che è stato decentrato alle Regioni, rendendo tutto uguale ed uniforme, ma di costruire una linea di azione generale, coerente e declinabile a livello locale in relazione alle specifiche necessità.

8. Costituire un Osservatorio Nazionale sulla Droga, sull’uso abuso di sostanze stupefacenti e psicotrope legali ed illegali e sugli stili di vita che abbia come obiettivo la raccolta, l’elaborazione, l’analisi e la restituzione delle informazioni sul fenomeno che possa dare una lettura dello stesso fenomeno e che contribuisca alla prevenzione e alla cura degli stati di dipendenza. Pertanto è indispensabile che anche le Regioni a loro volta attivino presso i propri Uffici per le dipendenze o in stretto collegamento con essi un analogo Osservatorio Regionale, che operi in stretto coordinamento con l’Osservatorio Nazionale.

9. Adottare criteri omogenei nell’erogazione delle rette e loro adeguamento ai costi della vita. I pagamenti delle rette inoltre vanno effettuati in tempi congrui per garantire la remunerazione di tutto quel personale necessario al raggiungimento di prestazioni di qualità in considerazione anche delle innovazioni introdotte per affrontare le nuove complesse tipologie di utenti.

10. Riconoscere la valenza specialistica dell’intervento psichiatrico e tossicomaniaco per la doppia diagnosi. Prevedere risposte per accompagnare in modo protetto il loro percorso di vita, in modo particolare per chi non ha più una famiglia di riferimento. Avviare nel contempo la ricerca universitaria per studiare questo dilagante fenomeno analizzandone le cause e prospettandone la cura.

11. Ripristinare il fondo Nazionale lotta alla droga, un fondo separato, proprio per le dipendenze che non può essere usato dalle Regioni per altri settori. Il fondo nazionale di lotta alla droga è stato cancellato da troppi anni e non essendo più vincolato, le Amministrazioni possono utilizzarlo anche per interventi sociali non rivolti alle dipendenze.

12. Le Regioni si devono impegnare a raggiungere uno stanziamento per le dipendenze pari al 1,5% del Fondo Sanitario di loro competenza.

13. Promozione del benessere come azione preventiva. Tale azione non deve essere semplicemente suppletiva, ma deve essere congrua ad una azione politica tesa a richiedere il superamento di quegli squilibri sociali tipici del nostro tempo.

“La nostra Federazione, i nostri Centri sono la storia di un “molo” che diventa un “porto” in cui anime ferite approdano, per poter trovare rifugio, ritrovare forza, rifocillarsi, accarezzando ed afferrando la speranza, per poi ripartire. Luoghi del cuore. Porti che fanno sentire a tutti il bisogno di terraferma, ma che rendono irresistibile il richiamo del mare. E prendere il largo, sempre. Per essere non solo accanto ai poveri, ma dalla parte degli ultimi, sempre! Perché l’amore non è mai neutrale,è esigente ed implacabile. Dà la vita per la verità, e la verità è l’Uomo.”

"Partiamo dal presupposto che nessuno è irrecuperabile e che ogni uomo è sempre portatore di enormi potenzialità. Occorre partire da questo per predisporre qualsiasi piano di contrasto alle dipendenze che possa avere un’efficacia reale e misurabile."

"La scelta di una presa in carico totale della persona e non solo del suo problema, di una condivisione non asettica delle sue sofferenze ma anche di una valorizzazione reale dei suoi talenti, possibile solo con un percorso comune, fedeli alla scelta di specchiarsi nell'altro, come recita la nostra filosofia, anche quando lo specchio è incrinato o deformante."